Ostigliano, ‘San Rocco di penitenza’: un’antica ‘processione devozionale’

Ostigliano, ‘San Rocco di penitenza’: un’antica ‘processione devozionale’
Ostigliano, cappella San Rocco

San Rocco di penitenza ad Ostigliano mostra come la devozione abbia saputo adattarsi alle commemorazioni che si sono fatte largo nel corso del secoli. La terza domenica di febbraio San Rocco è portato in processione: è la testimonianza di una tradizione che evoca come la comunità ripose le sue speranze nella fede nei tempi passati.

Ostigliano, una grande devozione

Analizzando la storia religiosa del Cilento che interessa gli anni compresi fra il XVII e il XIX secolo si assiste ad una rapida ascesa del culto di San Rocco. Con il terribile contagio che interessò il Regno di Napoli nel 1656, diventa predominante nella scena devozionale. Numerose cappelle vengono costruite in suo onore e molti culti risentono della sua influenza; alcuni sono completamente sostituiti quasi come si trattasse di un’imposizione spirituale.

Ostigliano, cappella San Rocco
Ostigliano, cappella San Rocco

San Rocco, baluardo di protezione

La cappella di San Rocco si trova all’estremità più alta del tessuto urbano inferiore di Ostigliano. La posizione lascia intuire un chiaro tentativo di porre al riparo la comunità dai mali connessi a peste e carestie. È stato d’uso, infatti, edificare baluardi cristiani di protezione, proprio ai margini dell’abitato, con l’intendo di porre sotto l’affidamento celeste la comunità. Le notizie sulla chiesetta consacrata al Santo da Montpellier sono relativamente scarne: si possono estrapolare da alcune fonti storiche non di antica origine e le prime risalgono alla seconda metà del XIX secolo. Nel 1875 è menzione della cappella che, proprio per la sua tarda citazione, lascia intuire, con molta probabilità, che sia stata costruita su una più vetusta costruzione. È accettabile che abbia sostituito un piccolo sacellum consacrato a Santa Sofia. Ne sarebbe testimonianza nella toponomastica che interessa proprio questo rione del paese di Ostigliano.

San Rocco ad Ostigliano, questioni di toponomastica

Alcuni alti gradini danno accesso alla cappella che si trova in posizione elevata rispetto alle abitazioni circostanti. La via su cui si affaccia la cappella porta il nome di San Rocco. Tuttavia, com’è ben evidente, si tratta di una titolazione moderna. L’identificativo, infatti, risale agli anni ‘70 del Novecento in sostituzione della denominazione Santa Sofia. Lo si evince chiaramente ancora oggi nella sovrapposizione della targa che ha sancito la nuova toponomastica cittadina. Fino alla seconda metà del secolo scorso, Santa Sofia dominava nell’onomastica con il suo appellativo che si estendeva alla piazzetta principale, oltre che alla via sovrastante che, dal cuore del paese, risale fino alla cappella per l’appunto.

Ostigliano
Ostigliano, intersezione Piazza Santa Sofia – Via San Rocco

Pesti e carestie: San Rocco di penitenza

La terza domenica di febbraio San Rocco esce in processione. Si tratta di una ricorrenza votiva voluta dalla comunità con l’intendo di ringraziare il Santo per aver, probabilmente, fatto cessare la peste. È chiaro che non è possibile avere certezza assoluta, ma non vi è dubbio alcuno che invocare San Rocco ha sempre significato chiedere il suo intervento per porre fine a febbri pestifere o scongiurare carestie. Del resto, casi del genere, sono frequenti nel Cilento. Porta il nome di ‘San Rocco di penitenza’ giacché, per grazia ricevuta, veniva istituita una processione penitenziale. Si tratta di una forma di devozione ancora viva in tante realtà del territorio. La festività si ripete il 16 agosto: questa volta è la ricorrenza liturgica a cui prendono parte numerosi fedeli. Un tempo armati di cénte ed ex voto aprivano il corteo processionale.

Giuseppe Conte

Giuseppe Conte è nato ad Agropoli (Sa). Coltiva la sua passione per la scrittura attraverso contribuiti soprattutto di carattere culturale. Si occupa di tradizioni, con particolare attenzione alla componente religiosa, tramite ricerche originali e personali. Racconta il Cilento attraverso fatti e memorie. È stato ideatore e gestore del blog cilentoitalia e dal 2019 di lineacilento.it. Appassionato di gastronomia realizza volentieri anche articoli di cucina. Per contatti: info@lineacilento.it

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