San Mauro Cilento: antichi casali e un solo Patrono
San Mauro Cilento racchiude nella sua dimensione culturale la festività patronale che si celebra l’11 luglio. È un momento particolarmente sentito in cui si esprimono i valori identitari di un popolo laborioso che ha ereditato una storia plurisecolare.
San Mauro Cilento
L’abitato di San Mauro Cilento è costituito da due antichi centri: Casalsottano (o Casal Sottano) e Casalsoprano (o anche Casal Soprano), dolcemente posizionati sulle colline che degradano verso il mare. Casalsoprano, a sua volta, è formato dagli storici rioni che un tempo costituivano casali autonomi, come Serra, Sorrentini e Ratto. In passato vi furono altri agglomerati che, nel corso dei secoli, hanno determinato la nascita del paese così come si presenta oggi. Il territorio di San Mauro gode di una posizione paesaggistica straordinaria. Dalle colline che dipanano dal Monte della Stella, rapidamente si raggiungono le limpide acque del mar Tirreno – qui bandiera blu – con la bella località balneare di Mezzatorre. Questa sua caratteristica consente di mostrare in un unico panorama la nuda bellezza del paesaggio che si fonde e si confonde con la storia.
L’iconografia statuaria
Nella chiesa parrocchiale si trovano diverse statue che raffigurano San Mauro ed hanno origini diverse, dettate da ragioni storiche e sociali. L’immagine più antica che raffigura il Santo patrono nella sua interezza risale al XVII secolo. Trova spazio nella nicchia situata nella parete di fondo della navata centrale. In tempi relativamente recenti, due importanti interventi di restauro hanno interessato la statua: uno alla metà del XIX secolo e l’altro nel 2016. Fino agli anni ‘30 del Novecento questa statua veniva porta in processione, ma proprio nel 1930 uscì per l’ultima volta. Erano gli anni in cui tanti paesi del Cilento subivano forti ondate migratorie per la scarsa possibilità di occupazione, soprattutto verso le Americhe. E anche grazie al contributo degli emigranti fu possibile commissionare una nuova statua che raffigurasse San Mauro Martire.
I Sammaurieddi
La scelta di realizzare una nuova immagine si rese necessaria poiché, la statua del Seicento, per la sua imponenza sia in termini di grandezza che di peso e, per la suo collocazione, rendeva difficoltoso lo spostamento in occasione della festività. La nuova immagine differisce dall’originale con il braccio sinistro che, a differenza della più antica, non sporge verso l’esterno ma è proiettato in avanti in corrispondenza del busto. A cavallo tra le due guerre, dunque, la nuova statua del Santo prenderà parte alla processione che, successivamente, vedrà la presenza anche dei due piccoli busti reliquari raffiguranti San Mauro Abate e San Mauro Martire che proprio per questa loro caratteristica sono popolarmente chiamati ‘sanmaurieddi’.