Pellare, il 16 dicembre una ricorrenza votiva per San Bartolomeo

Pellare, il 16 dicembre una ricorrenza votiva per San Bartolomeo
San Bartolomeo (foto Rosy Merola)

Pellare, come tante realtà del Sud, è un piccolo paese dove le tradizione sono ben conservate. L’attaccamento alle proprie radici spesso lo si torva nella festività patronale. E così, in occasione di particolari calamità, il paese invoca la sua protezione. Il 16 dicembre richiama proprio un momento in cui la comunità riconosce la benevolenza di San Bartolomeo. È facile intuire come la storia possa a volte confondersi con la leggenda. Resta però quel senso di appartenenza che non sbiadisce mai.

Pellare

Il paese, insieme al capoluogo, si distende sui fianchi della Civitella, una modesta altura sulla quale fiorì un importante insediamento di difesa. Pellare come Moio, oggi fa parte di un territorio ampiamente condiviso da quella terra riconosciuta come Cilento. Tuttavia, la vallata sottostante, che discende dai piedi del Monte Gelbison, evoca senza dubbio alcuno l’appartenenza storica alla Lucania. Basti pensare alla città di Vallo che ne conserva il nome. Mentre Moio affida la sua protezione a Santa Veneranda, la vicina Pellare da secoli si affida a San Bartolomeo Apostolo.

San Bartolomeo Apostolo
San Bartolomeo (foto Rosy Merola)

Il 16 dicembre 1857

Nel 1857 la Basilicata fu colpita da un violento terremoto. Il sisma portò morte e distruzione, special modo nelle zone più prossime all’epicentro che fu localizzato a Montemurro. La potenza della scossa ebbe una magnitudo intorno al VII grado, pari all’XI della scala Mercalli. La terra fu colpita nella serata del 16 dicembre. Diversi centri lucani contarono decine di vittime. Fra i centri lucani maggiormente feriti, vi fu lo stesso Montemurro con un numero enorme di vittime: tra i 3000 e i 4000. il terremoto si fece sentire in gran parte del Sud Italia. Fu interessata anche la provincia di Salerno, soprattutto nella zona di confine. Ma la scossa fece tremare anche la zona più interna dell’odierno Cilento. Pellare, probabilmente essendo grata per lo scampato pericolo, istituì una ricorrenza votiva in onore di San Bartolomeo. Superfluo ricordare che l’Apostolo gode di una magna devozione da parte della comunità.

San Bartolomeo
San Bartolomeo (foto Rosy Merola)

Pellare, San Bartolomeo

La festività patronale ricade sul finire dell’estate. È il 25 agosto quando una lunga processione attraversa le vie del paese. Vi prendono parte le immagini dei Santi presenti nella chiesa di San Francesco, appartenente all’ex convento. A chiudere la processione, San Bartolomeo a cui tutta la comunità si affida. Il 16 dicembre, invece, risuona l’eco di una memoria più recente, ormai comunque secolare. Ancora una volta è evidente lo stretto legame con il Santo Patrono, tra l’altro percepito in diversi momenti nel corso della storia. Tanto da affidarsi nuovamente alla benevolenza dell’Apostolo che, anche in quell’occasione, certamente posò la sua mano su Pellare. E nulla teme una forte devozione, tanto da superare ogni insidia dettata dal tempo che scorre. Rimane ben viva e salda tra la gente.

Giuseppe Conte

Giuseppe Conte è nato ad Agropoli (Sa). Coltiva la sua passione per la scrittura attraverso contribuiti soprattutto di carattere culturale. Si occupa di tradizioni, con particolare attenzione alla componente religiosa, tramite ricerche originali e personali. Racconta il Cilento attraverso fatti e memorie. È stato ideatore e gestore del blog cilentoitalia e dal 2019 di lineacilento.it. Appassionato di gastronomia realizza volentieri anche articoli di cucina. Per contatti: info@lineacilento.it

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