Laurino, l’immensa devozione per Sant’Elena tra leggende e miracoli
Lungo la valle del fiume Calore, sulla sommità di uno sperone circondato da verdeggianti montagne, si trova Laurino, uno dei paesi più belli e ricchi di storia dell’odierno Cilento. Fra le sue antichissime architetture, infatti, emergono le testimonianze di un passato certamente millenario considerando che le prime notizie relative al paese risalgono alla prima metà del X secolo.
Storia e tradizione
Tralasciando la storia che avvolge Laurino e spaziando solamente sulle pagine che riguardano la figura della giovane ‘Elena’ – per i cilentani ‘Santa Lena’ – ecco che la leggenda riempie, da sempre, tante pagine e risuona ormai come una tradizione plurisecolare. Proprio in considerazione del fatto che si tratta per buona parte di racconti leggendari, tracciare un adeguato profilo agiografico di Sant’Elena da Laurino, risulta un’impresa piuttosto ardua. Bisogna, perciò, necessariamente tener conto delle memorie che si tramandano affidate quasi esclusivamente all’oralità. Secondo alcuni studi la giovane anacoreta sarebbe nata intorno al VI secolo, teoria che, in verità, è stata più volte contestata, asserendo che l’evento debba posticiparsi di qualche secolo, esattamente fra l’VIII e il IX. Non potendo, dunque, argomentare in modo esaustivo sul vissuto di Sant’Elena solamente basandoci su notizie storiche certe è il caso di affidarsi completamente alla tradizione.
La vita di Sant’Elena
La sua breve esistenza terrena fu caratterizzata da miracoli e tanta spiritualità. Si racconta che visse in una grotta della montagna in completa solitudine quando fu costretta a lasciare la famiglia. Il distacco si ebbe nel momento in cui ‘Elena’ subiva ingiusti rimproveri scaturiti dall’invidia per la sua bellezza esteriore e interiore. Impressi nelle memorie dei laurinesi ci sono molti aneddoti che ci parlano di miracoli. Uno di loro ci dice che un giorno ‘Elena’ nascose del pane nel grembiule per donarlo ai più bisognosi. Il padre, che aveva intuito, fece svuotare il grembiule alla bambina, ma ne uscirono solo rose.
Sant’Elena, le reliquie
Una bella storia dai contorni molto suggestivi riguarda il ritorno delle reliquie in paese dopo secoli di attesa. Pare che le spoglie di Sant’Elena fossero contese fra Laurino e la vicina Piaggine Sottane (ora Valle dell’Angelo). Per risolvere il disaccordo i resti della fanciulla furono posti su un carro trainato da buoi. Posto all’incrocio della via che si diramava per i due paesi, le bestiole si mossero verso Laurino. Da allora riposano in una teca posta nella collegiata di Santa Maria Maggiore.
La ricorrenza
La festività un tempo si ripeteva almeno quattro volte all’anno, ora, invece, in modo solenne, solamente il 18 agosto e il 22 maggio. Fin dai tempi più lontani sono stati tanti i pellegrini che giungevano anche da paesi distanti per partecipare alle celebrazioni. Piccole compagnie, armate di ‘cénte e stendardi’ giungevano a Laurino portando con sé una grande devozione. Restano ancora vive le fanoje che alla festa di maggio riscaldavano il giorno di vigilia offrendo ristoro ai pellegirni. L’appuntamento estivo invece, richiama i tanti laurinesi che risiedono anche fuori dal paese natale.