San Rocco, contro pesti e carestie nel Cilento di ‘età moderna’
San Rocco s’impose come protettore indiscusso contro il morbo della peste soprattutto quando una grande calamità colpì il Regno di Napoli. Le tante cappelle erette ai margini degli antichi casali del Cilento, testimoniano come il Santo da Montpellier venne posto come baluardo difensivo: spiritualmente un limite invalicabile per le epidemie. In realtà fu una condizione dettata da ragioni logistiche: fuori dall’abitato si confinavano coloro che avevano contratto la terribile febbre.
Lo scenario devozionale
San Rocco visse nel XVI secolo. Ebbe i natali nella città francese di Montpellier ma visse per lungo tempo in Italia. A partire dal Medioevo diventa il santo più invocato contro la peste, sovrapponendosi, con predominanza, sui culti precedenti. Nel Cilento, infatti, con il terribile flagello di peste che si sviluppò nel Seicento, ottiene il titolo indiscusso di protettore contro le epidemie e presto acquisì lo scettro che lo portò ad essere invocato anche contro le carestie. Questo suo importante patronato giustifica la capillare diffusione della sua figura che insiste in modo determinante in tutto il territorio. San Rocco, dunque, offusca, in un certo qual modo, quei culti che nei secoli addietro avevano supportato la popolazione in caso di calamità. Si assiste dapprima ad un affiancamento e, in tempi celeri, ad un mutamento devozionale che si traduce, talvolta, nella scomparsa di importanti testimonianze cristiane come Santa Sofia e San Donato.
San Rocco, le invocazioni tra XVII e XX secolo
La consueta ricorrenza del 16 agosto è spesso affiancata da altre festività che, a partire dal XVII secolo e fino ai primi anni del Novecento, restituiscono molte occasioni dettate da ringraziamenti e invocazioni. Alcuni esempi sono ancora vivi; basti ricordare ‘San Rocco di Penitenza’ che insiste ad Ostigliano e pure a Perdifumo la quarta domenica di febbraio. A Cardile, poi, si riscontra una duplice attenzione nei confronti di San Rocco. Il popolo lo ringraziò in un anno di particolare abbondanza per il raccolto di castagne tanto da essere ricordato la terza domenica di ottobre come San Rocco re li vaddani. Tra la fine del XIX secolo e gli inizi del XX, invece, i fedeli ne chiesero l’intercessione in più occasioni quando il paese e, in particolare i bambini, vennero colpiti dal vaiolo e per un male che attaccava i denti. A perenne ricordo vi è la celebrazione del 29 dicembre.