Cilento, il Carnevale nella letteratura popolare
Nel Cilento il Carnevale conserva un’antica letteratura popolare che si esprime in alcuni stornelli fortemente ancorati alla tradizione contadina. Essi vengono poi catalizzati soprattutto fra l’ultima domenica di Carnevale e il martedì grasso generando un forte attaccamento alle proprie radici.
Cilento, stornelli e ritornelli
Nell’espressività cilentana, il Carnevale assume i propri connotati letterari attraverso alcuni semplici “stornelli”, ormai quasi perduti finanche nella memoria. È il caso di questi pochi versi – una sorta di filastrocca – che ho personalmente raccolto, indagando nella tradizione orale di Ostigliano (frazione di Perito). Fra le rime si legge: Carnuluvaro mio chino re ‘nnoglie, oj maccaruni e rimani foglie. Il significato letterale è facilmente rintracciabile, così come se ne deduce agevolmente il senso metaforico, tanto che la traduzione non lascia dubbio alcuno: Carnevale mio, pieno di ‘nnoglie (insaccato tipico, ndr.) oggi pasta e domani foglie (in vista della Quaresima). È evidente, ancora una volta, un forte richiamo alla spiritualità che mutua, attraverso le parole, il senso di un profondo legame fra il Carnevale e la Quaresima. Inoltre, un’analisi ancora più marcata, apre scenari che celano la bellezza del Cilento attraverso una poesia popolare che spesso non viene attenzionata in modo adeguato.
Sulla scena
Le tradizionali “masckarate” per esorcizzare probabilmente l’inverno e scongiurare carestie in favore dell’abbondanza si pongono al centro di una consuetudine ancestrale. Lo sceneggiato popolare si divide in più atti che culmina con la morte di Carnuluvaro. Il fantoccio, realizzato generalmente con la paglia e vecchi indumenti che ricordano uno straccione, viene alla fine bruciato affinché porti con sé ogni negatività. Inizia così il “nuovo anno”, di fatto, nella cultura del Cilento. Resta una pratica assolutamente interessante da un punto di vista socio-culturale arroccandosi tra le peculiarità del Cilento, soprattutto quello storico. Si evidenzia ancora, in modo marcato, in alcune realtà come San Mauro Cilento e Ostigliano.