San Martino nel Cilento: storia e letteratura popolare
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Tra le ricorrenze più importanti che ritroviamo a novembre vi è senza dubbio San Martino che, per ragioni storiche e culturali, riveste un ruolo cardine nel panorama sociale del Cilento.
Letteratura popolare
La ricorrenza si celebra l’11 novembre e assume un significato particolare quando durante la prima parte del mese si verificano giornate decisamente calde (questo 2022 in verità si trascina il bel tempo già d mesi ) che nel complesso prendono il nome di “Estate di San Martino”. In questo contesto s’innesta una lunga tradizione scandita soprattutto nella letteratura popolare. Basti pensare al celebre proverbio a San Martino ogni mosto è vino. È il momento in cui la vendemmia è ormai finita e il “mosto è diventato vino”, per cui si assaggia il primo novello della stagione. Ancora oggi, in questo giorno, come una sorta di rituale ben augurante, si travasa il vino e si assapora. Grazie a questi aspetti che caratterizzano la figura cristiana del “Santo soldato”, nel tempo l’assetto civile e religioso è stato ripresto da artisti, poeti e scrittori che hanno donato alla ricorrenza un grande corredo culturale.
![Cannicchio: panorama](https://www.lineacilento.it/wp-content/uploads/2020/11/Cannicchio-1024x535.jpg)
San Martino nel Cilento
Nel Cilento la pienezza di questo santo, dunque, si evince sviscerando la letteratura popolare. Tuttavia, il contesto storico e paesaggistico restituisce un quadro che, nella sua semplicità, mostra una lunga tradizione religiosa e culturale. Una frazione di Laureana Cilento ne ha assunto addirittura il nome; il paese conserva la piccola chiesa parrocchiale che porta proprio il titolo del “Vescovo di Tours”. Proseguendo oltre e attraversando la fascia tirrenica del Monte Stella si giunge a Cannicchio (Pollica): anch’esso si affida alla sua protezione. Ai margini del corso iniziale del fiume Palistro, invece, San Martino è compatrono, insieme a San Felice, di Massascusa (Ceraso). Centrale, però, in questa analisi ecclesiastica, è la toponomastica. Tra i vigneti e nei campi in generale un tempo erano frequenti le denominazioni di San Martino e derivati come “Macchia di Martino” oppure “vigna di Martino”, ma ormai ne resta ancora traccia quasi solo nella memoria.