Sant’Angelo a Fasanella, il culto di San Michele: eterna bellezza

Sant’Angelo a Fasanella, il culto di San Michele: eterna bellezza
San Michele, Sant'Angelo a Fasanella

San Michele da secoli pone sotto la sua protezione Sant’Angelo a Fasanella. La festività patronale si celebra l’8 maggio e il 29 settembre.

Sannt’Angelo a Fasanella

Il nome è l’unione degli antichi centri di Sant’Angelo e Fasanella, quest’ultima città distrutta da Federico II di Svevia, di cui ancora si conserva memoria. Il paese è storicamente diviso nei tre rioni denominati ‘Sopra la terra’, ‘Dentro la terra’ e ‘Sotto la terra’. Tra le architetture del centro storico emergono il Castello Baronale e la Chiesa di Santa Maria Maggiore, ma passeggiando per le vie del centro è possibile imbattersi in altrettanti edifici importanti che richiamano la storia dei secoli scorsi. Oltre la grande Piazza Ortale si trova il Convento francescano mentre ai margini del paese va ricordata la chiesetta della ‘Madonna della Pinna’. All’intensa storia si contrappone il fascino primordiale della natura che qui si palesa con le spettacolari sorgenti dell’Auso che, poco oltre la fonte, da vita al torrente Fasanella.

Grotta di San Michele, Sant'Angelo a Fasanella
Grotta di San Michele, Sant’Angelo a Fasanella

Sant’Angelo a Fasanella, eterna bellezza

Sulla cima di Costa Palomba a 1125 m s.l.m., un valoroso guerriero veglia su queste terre: è l’Antece. La figura è completamente intagliata nella pietra ed è posizionata su un piccolo pianoro roccioso; non si conosce la sua storia che rimane in buona parte avvolta dal mistero. Pronto a difendersi con il suo scudo ed a mano armata, in silenzio sembra voler proteggere la montagna. Secondo alcuni studi, l’origine è da ricercare tra il V e il IV secolo a.C.. Per la sua singolarità l’Unesco l’ha dichiarato Patrimonio dell’Umanità. Lo stesso è accaduto per la celebre ‘Grotta di San Michele’, un prezioso Santuario rupestre che contempla una genesi dalla millenaria.

Sant'Angelo a Fasanella
Sant’Angelo a Fasanella

San Michele

Al complesso carsico si accede tramite un grande portale che conduce agli spazi interni. Varcata la soglia d’ingresso ci accoglie la spettacolarità del posto che, nei secoli, si è impregnata di spiritualità. Difficile stabilire il periodo in cui questa cavità venne adibita a luogo di culto. Qui si stanziarono probabilmente piccole comunità monastiche, fra cui quella dell’ordine dei benedettini. Nel corso del tempo sono state edificate diverse opere murarie, fra le quali si notano l’altare seicentesco sormontato dalla possente statua marmorea dell’Arcangelo Michele. Della stessa pregevole fattura sono anche altri ornamenti fra cui un pozzo e il pulpito. L’8 maggio si celebra la festività patronale e questo caratteristico angolo posizionato nelle viscere degli Alburni, accoglie, seguendo una tradizione plurisecolare, devoti pellegrini.

Giuseppe Conte

Giuseppe Conte è nato ad Agropoli (Sa). Coltiva la sua passione per la scrittura attraverso contribuiti soprattutto di carattere culturale. Si occupa di tradizioni, con particolare attenzione alla componente religiosa, tramite ricerche originali e personali. Racconta il Cilento attraverso fatti e memorie. È stato ideatore e gestore del blog cilentoitalia e dal 2019 di lineacilento.it. Appassionato di gastronomia realizza volentieri anche articoli di cucina. Per contatti: info@lineacilento.it

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