Candelora: nel Cilento riti, tradizioni e magia popolare

Candelora: nel Cilento riti, tradizioni e magia popolare
Candelora (foto P. Pucciariello)

Il 2 febbraio si celebra la Presentazione di Gesù al Tempio. Nel linguaggio popolare, da sempre, si traduce, impropriamente, nella “Festa della Candelora”. Il nome trae origine dall’antico rituale praticato durante la celebrazione. Si benedicono le candele che poi saranno portate a casa come simbolo ben augurale per l’anno agro-pastorale. La ricorrenza s’intreccia con la festività di San Biagio che si svolge il giorno seguente.

La Candelora di lineaCILENTO
Candelora di lineaCILENTO

La Candelora

La Candelora è tra quelle ricorrenze che ha una genesi pagana trasformatasi durante l’avvento del Cristianesimo. E’, dunque, importante per la matrice religiosa ma anche per il grande valore che assume nella sfera contadina. Entrambi gli scenari, però, conservano una propria identità. Per quanto riguarda la cristianità, in tal giorno si celebra la “Presentazione al Tempio di Gesù; ancor prima, invece, si indicava come la “Purificazione della Beata Vergine Maria”. Rimane parimenti straordinaria l’intensa gestualità che appartiene al mondo campestre. Per meglio coglierne i significati bisogna necessariamente partire proprio da quelle candele che, in tal modo, diventano amuleto a protezione dell’ambiente domestico e dei campi. A sostanziare questa festività è la purificazione: il passaggio dal buio alla luce e, metaforicamente, dall’inverno alla primavera. Un tempo – e in parte ancora oggi – la Candelora dettava i ritmi del lavoro nei campi.

Candelora
Presentazione al Tempio di Gesù

La proverbialità

Al 2 febbraio fa riferimento un proverbio molto celebre in Italia: quanno vene la Cannelora ra vierno simo fora ma si chiove o mena viendo quaranda juorni re maletiembo, alludendo palesemente alle condizioni climatiche. Nessun fondamento scientifico ne avvalora i significati, ma resta ancora punto fermo della quotidianità del Cilento. Tra l’altro, proprio la sua popolarità, ha favorito la nascita e lo sviluppo di numerose varianti, talvolta completamente in contrasto tra loro. Decifrando questa versione, sostanzialmente il detto dice che “per il giorno della Candelora l’inverno è finito se il tempo è mite, ma se piove o tira vento va avanti per altri quaranta giorni”. È, però, estremamente riduttivo confinare i significati nella sola traduzione letteraria, infatti, sviscerando più accuratamente la terminologia usata, è possibile intuirne più arcaiche interpretazioni. I “quaranta giorni” scanditi dal proverbio richiamano il tempo trascorso dall’Epifania giacché, anticamente, la Candelora si celebrava il 14 febbraio.

Candele accese
Candele accese (foto P. Pucciariello)

Giuseppe Conte

Giuseppe Conte è nato ad Agropoli (Sa). Coltiva la sua passione per la scrittura attraverso contribuiti soprattutto di carattere culturale. Si occupa di tradizioni, con particolare attenzione alla componente religiosa, tramite ricerche originali e personali. Racconta il Cilento attraverso fatti e memorie. È stato ideatore e gestore del blog cilentoitalia e dal 2019 di lineacilento.it. Appassionato di gastronomia realizza volentieri anche articoli di cucina. Per contatti: info@lineacilento.it

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