San Mauro Cilento, la Madonna e il “miracolo della pioggia”

San Mauro Cilento celebra l’Addolorata da lunedì 21 a domenica 27 aprile 2025. Era il Lunedì dell’Angelo e una gran folla accolse l’uscita della Madonna: una solenne processione carica di fede e di speranza partì dalla cappella dei ‘Sette dolori’… Ieri e ancora oggi: le cénte ordinate attendono lo scampanio dei bronzi della parrocchiale e s’incamminano verso la chiesetta dell’Addolorata. I canti e le preghiere, che si uniscono in un solo inno, scandiscono quel breve tragitto che trasuda i segni di una storia indelebile.

San Mauro Cilento
Il contesto paesaggistico è il territorio di San Mauro Cilento, antico centro situato sulle propaggini tirreniche del Monte Stella. Il paese si compone di due casali che portano il nome di ‘Casal Sottano’ e ‘Casal Soprano’. Entrambi sono posti a quota collinare e a poca distanza l’uno dall’altro. Costituiscono, a loro volta, l’aggregazione di più antichi villaggi diventati poi storici rioni di cui si conserva piena memoria nei quartieri Vallongella, Ratto e Sorrentini. Il territorio municipale, però, giunge fino alla costa raggiungendo la rinomata località marina di Mezzatorre. Lo spazio temporale, invece, si riferisce al Settecento. Secondo alcuni studi, infatti, l’evento risale alla prima parte di una primavera del XVIII secolo, e proprio nei giorni in cui si celebrava la Pasqua. A completare questo quadro è chiaramente il profilo devozionale, forte di una fede profonda che resiste con caparbietà ai nuovi scenari sociali imposti dalla modernità.

Il miracolo della pioggia
Era il ‘Lunedì dell’Angelo’ quando la Vergine fu portata in processione. Il popolo – secondo il racconto tramandato – temendo pesanti carestie dovute alla siccità, si radunò alla cappella dei Sette Dolori invocando la Vergine affinché concedesse la pioggia. Una grande folla prese parte a quella processione. Discendeva in direzione della chiesa parrocchiale e volgendo lo sguardo verso le campagne desiderose di acqua ci si affidava alla benevolenza divina. A gran voce si invocava l’intervento della Madonna. I racconti proseguono dicendo che all’improvviso il cielo iniziò a oscurarsi e non tardò ad arrivare la pioggia. I fedeli, insieme alla Madonna trovarono riparo nella chiesa parrocchiale. Le acque, copiose e abbondanti, proseguirono per giorni, e nel mentre, per tutta la settimana in Albis, i sanmauresi continuarono a pregare finché, cessati i temporali, con una solenne processione riportarono la statua nella sua cappella. Da allora, ogni anni, si rinnova ritualmente tale tradizione.
