Santa Irene, a Magliano Nuovo la festività patronale
Magliano Nuovo vanta una storia antichissima la quale si lega dapprima al capoluogo con cui mantiene una costante continuità che si evince facilmente anche nella sfera religiosa. Solo nel corso degli ultimi secoli le due realtà si rendono indipendenti dal punto di vista devozionale. Pur mantenendo comune l’antica titolazione di Santa Maria Assunta nelle rispettive parrocchie, almeno a partire dal XVI secolo, hanno orientato su filoni diversi i propri culti. E, difatti, mentre Magliano Vetere si accentra sul culto di Santa Lucia, Magliano Nuovo favorisce la nascita di una grande devozione nei confronti di Santa Irene.
Santa Irene, eversore contro i fulmini
La popolarità di Santa Irene a Magliano Nuovo non deve stupire giacché la sua storia ha probabilmente calcato le vicissitudini del Regno di Napoli che, nella prima metà del XVIII secolo, elevò a sua patrona proprio la giovane martire di Tessalonica. Non a caso, in paese, il culto ha radici nel Settecento. Ragionando poi sull’assetto geografico è facile intuire come la scelta si rivelò felice. L’abitato, infatti, si erge in posizione dominante sulla montagna. La comunità, perciò, affida la sua protezione a Santa Irene affinché metta al sicuro la sua gente dalle avversità atmosferiche. La Santa, invero, è invocata come eversore contro i fulmini.
La ricorrenza
La prima festività istituita fu probabilmente quella del 5 maggio che, nei tempi addietro, era scandita da una certa vivacità spirituale e sociale. La collocazione primaverile, infatti, favorì pure la nascita di una fiera da tenersi il 3 maggio, poi ricollocata alla domenica precedente. Se la festività di maggio permette di tracciare un quadro storico accettabile, diversa è la situazione per l’appuntamento autunnale. Pare largamente condivisa l’ipotesi che si tratti di una confusione dettata dall’omonimia poiché il 20 ottobre ricorre la memoria di Santa Irene del Portogallo. Vi è poi la ricorrenza estiva che pure ha fondamenta storico-religiose. La peste del 1656 inferì un duro colpo al territorio. Gli strascichi si protrassero per circa mezzo secolo e, solo agli inizi del Settecento, iniziò una prima vera ripresa. Fu così che ogni comunità, come ringraziamento, istituì una processione in agosto, mese in cui dovette cessare il contagio.