Cilento, il culto di San Giuseppe: luoghi e costumanze
La festività di San Giuseppe riveste un ruolo cardine fra le ricorrenze cristiane: basti ricordare che secondo il Nuovo Testamento è lo sposo di Maria e il padre putativo di Gesù. Inoltre, in tempi recenti, proprio l’associazione al “padre per eccellenza” ha fissato nella giornata del 19 marzo la “festa del papà”.
Un culto “velato”: San Giuseppe nel Cilento
Sebbene sia una figura così celebre e d’indiscussa importanza tra le pagine delle Sacre Scritture, potrebbe apparire secondario il culto nel Cilento non rilevando, nell’immediato, particolari peculiarità. Analizzando, però, più a fondo il quadro devozionale, si scorge una diffusione del culto non di certo marcata; tuttavia appare ben rappresentata in diverse realtà del territorio che fanno parte della Diocesi di Vallo della Lucania, se pur non sia facile rintracciarne un quadro chiaro ed esaustivo. Un esempio piuttosto rappresentativo arriva dalla valle del Calore. A Laurino, infatti, la festività di San Giuseppe ha interessato la chiesa di San Biagio, una delle storiche parrocchie del paese. L’edificio, risalente al XIII secolo, tra le sue opere ha potuto vantare proprio l’immagine di questa importante figura cristiana: rimane ancora vivo nella memoria quel tempo in cui una lunga e partecipata processione attraversava le vie del paese il 19 marzo.
Alle pendici del Monte Stella…
Il culto, sul versante tirrenico del Monte Stella, vanta una densa devozione ad Agnone. Le prime notizie che interessano l’abitato possono ascriversi al XII secolo e ruotano intorno a un’antica chiesa sotto il titolo di Santa Maria de Hercula. La chiesa, poi consacrata alla Madonna del Carmine, è elevata a parrocchia appena un secolo fa, nel 1920. Tuttavia, al culto della Vergine, si è affiancato quello di San Giuseppe, ora compatrono del paese. Risalendo verso la collina, poi, si raggiunge San Teodoro (Serramezzana). La festività, anche qui, come altrove, è scandita dal rito della benedizione dei pani. Esplorando, invece, quei luoghi che hanno significativamente rappresentato la storia del Cilento, uno sguardo va volto a Rocca Cilento; in questo casale, il culto, probabilmente, un tempo abbracciava la nobiltà locale e una piccola cappella consacrata alla sua memoria si trova pure nella vicina Rutino.
Costumanze “cristiane” e “culinarie”
Quando si pensa alla gastronomia che interessa la ricorrenza di San Giuseppe è inevitabile l’accostamento con le tradizionali zeppole. Si tratta di celebri e ben noti dolci che appartengono alle tavole di tutto il Bel Paese. Più consolidata è la consuetudine nel Meridione d’Italia, ma con più varianti. Spesso, quella che comunemente è associata alla festa di San Giuseppe, è la zeppola farcita con crema e amarene. Tuttavia, nel Cilento come in tante altre aree del Paese, il palato si allieta con quelle caratteristiche ciambelle preparate con le patate, ingrediente cardine nella lavorazione, e da cui anche il nome di “zeppole di patate” e non solo “zeppole di San Giuseppe”.